Associazione Specializzata di Razza riconosciuta dall'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana

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Gestione della crescita

Consigli per una corretta gestione del cucciolo in accrescimento

di Cristina Di Palma, Medico Veterinario, membro del CT RRCI

L’argomento trattato vuole offrire a tutti i proprietari di Rhodesian delle linee guida di massima per la corretta gestione del cucciolo, dalla fase postsvezzamento fino al termine della crescita. Cercherò nel modo più chiaro possibile di offrire un decalogo di cosa fare e non fare con il cucciolo in crescita al fine di ridurre i fattori di rischio che potrebbero minare la salute del nostro cane.
Sono tre i grossi capitoli che racchiudono i maggiori fattori di rischio durante la fase di accrescimento per lo sviluppo di eventuali problemi che potrebbero cronicizzarsi in età adulta: il movimento; la dieta; la cura del mantello.

Il movimento

Il periodo di accrescimento è uno dei più delicati. Fino al 12°-14° mese tutti i tessuti osteo-legamentosi sono in fase di maturazione e questo li rende estremamente plastici e quindi vulnerabili. Qualche rapido cenno di anatomia aiuterà a capire meglio quanto esposto oltre. Le articolazioni sono cerniere fra 2 capi ossei. Quelle di maggiore interesse ai fini della fisiopatologia sono le:

Articolazioni semimobili o diartrosi

per esempio le articolazioni intersomatiche della colonna vertebrale, costituita dall’interposizione di un disco fibricartilagineo. E’ un’articolazione con un’ampiezza di movimento molto limitata

Articolazioni mobili

per esempio l’articolazione della spalla, del gomito, dell’anca. Sono dotate di mobilità più ampia in diverse direzioni. L’ampiezza di movimento è assicurata da un sofisticato gioco di squadra fra le diverse strutture che le compongono: la capsula articolare innanzitutto (costituita da tessuto fibroso che racchiude i due capi ossei contigui, rivestita all’interno di membrana sinoviale che genera il liquido sinoviale); la cartilagine (strato di tessuto bianco– perlaceo, soffice ed elastico, che riveste le superfici ossee contrapposte ed agisce come cuscinetto ammortizzatore). In virtù della composizione chimica e dell’alta percentuale di acqua la cartilagine si comprime, si estende e come una spugna si deforma assorbendo i carichi dinamici durante il movimento.

Il liquido sinoviale (che è la sostanza che nutre e lubrifica la cartilagine articolare e riempie lo spazio interno fra le ossa); i muscoli e i legamenti (che fungono da strutture di contenimento e ammortizzazione e forniscono all’articolazione la necessaria stabilità e armonia di movimento ed entrano stabilmente in gioco solo nella fase di ultimazione della crescita dal decimo mese in poi). Se prendiamo in considerazione come potenziali fattori di rischio un accrescimento troppo rapido, frutto di un’alimentazione sbilanciata nell’apporto proteico, calorico e/o di minerali (calcio/fosforo), traumi di varia natura legati alla naturale esuberanza del cucciolo che non viene correttamente gestita e indirizzata, l’immaturità del sistema muscolare che, rispetto al tessuto osseo di sostegno, ha tempi di accrescimento decisamente più lunghi, ecco che le articolazioni sopportano carichi dinamici eccessivi e alla lunga logoranti. Non mi riferisco esclusivamente alle articolazioni note a tutti come sede di displasia (gomito, anca, spalla).
Nel Rhodesian, a causa dell’attitudine al salto fin da piccoli, un’articolazione mal sollecitata e che ha tendenza a degenerare precocemente è quella lombo – sacrale (LS): non è infrequente infatti riscontrare cani che al termine dell’accrescimento scheletrico (dai 16-24 mesi in poi) accusino disturbi motori di natura dolorifica di diversa entità- molto spesso erroneamente scambiati per zoppiacausati da artrosi incipiente (neoformazione di osso e principio di calcificazione del legamento sottovertebrale) a carico dell’articolazione lombo sacrale e delle ultime vertebre lombari. Il dolore origina da radicolite (compressione della radice del nervo) del nervo ischiatico ed è assimilabile alla nostra sciatalgia. La struttura osteo-legamentosa, soprattutto in fase di accrescimento, a causa dell’immaturità dei muscoli assorbe e ammortizza gran parte delle sollecitazioni statiche e dinamiche che derivano dal movimento non appropriato condotto su superfici o terreni non idonei (per esempio salti su pavimenti di casa scivolosi o peggio scivolate e corse oppure andature forzate in bicicletta su asfalto oppure salti stimolati da giochi sospesi). L’anomala sollecitazione articolare in giovane età avvia nel tempo processi degenerativi in risposta a eccessivo “stress”: il cattivo funzionamento biomeccanico usura le cartilagini e altera la qualità del liquido lubrificante e nutriente le cartilagini stesse avviando il processo artrosico responsabile di dolore. Se il nostro cane crescerà con una struttura scheletrica e muscolare sana si potrà continuare a garantirgli in età adulta del movimento qualitativamente e quantitativamente adeguato e questo è uno dei fattori chiave per una buona qualità di vita.

Movimento SI

Lunghe passeggiate al guinzaglio (già dai 4 mesi anche 3-4 uscite da 40 minuti cadauna)

Passeggiate su terreni morbidi (prato, sabbia)

Movimento in acqua

Attività di socializzazione controllata (evitare fino ai 5 mesi l’interazione di gioco con cani eccessivamente irruenti)

Movimento No

Corse e brusche frenate su superfici scivolose (pavimento di casa, asfalto)

Salti stimolati da gioco in aria

Saliscendi da scale ripide (almeno fino al 6°-7° mese)

Camminate su terreni sassosi o molto sconnessi

La dieta corretta

L’alimentazione è fondamentale. A maggior ragione nella fase di accrescimento: bisogna evitare di creare squilibri pericolosi per la salute della struttura ossea, del sistema immunitario e del tratto gastro-enterico. La scelta di diete specifiche – concordate sempre con il Medico Veterinario curantedeve tenere in considerazione l’età del cane, la tipologia di cane rispetto alla curva di accrescimento (si stima che in fase di accrescimento l’incremento ponderale settimanale del Rhodesian Ridgeback oscilli tra 1-1.3 kg ) e la quantità di attività fisica garantita. Tutto questo dovrebbe mettere al riparo il nostro goloso crestato da eccessi energetici e da pericolosi sbilanciamenti nutrizionali (eccesso carboidrati/proteina).
Normalmente il cucciolo è famelico e insaziabile e molto spesso trova proprietari pronti a soddisfare oltremisura la sua gola. Al riguardo è fondamentale non dispensare cibo in eccesso pena il sovrappeso o peggio obesità in fase di crescita, condizioni queste che rischiano di creare problemi a carico di cute, apparato muscolo scheletrico e apparato gastroenterico. Laddove il cucciolo non ingrassa eccessivamente, l’eccesso calorico compromette la buona funzionalità del tratto gastroenterico e ci darà un cucciolo che tenderà a evacuare molto frequentemente feci poco composte o addirittura rivestite di muco (segno di costante infiammazione intestinale), che avrà un addome tendenzialmente disteso di aria e soggetto a fastidiosa flatulenza (segno di anomala fermentazione in fase digestiva) e un mantello sofferente e facile alla presentazione di forfora , squame seborroiche e opacità (espressione di disidratazione). Al riguardo vorrei porre particolare attenzione al fatto che la costante presenza nell’intestino di gas di fermentazione fin dalla più giovane età, aumenta esponenzialmente il rischio che in età adulta il nostro rr vada incontro alla sindrome dilatazione-torsione gastrica (GDV). La costante presenza di aria distende infatti in modo anomalo le anse intestinali duodeno- digiunali, alterando la normale peristalsi intestinale e di riflesso anche quella gastrica. L’allungamento dei tempi di svuotamento gastrico dal cibo e le anomale fermentazioni che naturalmente si producono contribuiranno a tenere lo stomaco costantemente disteso favorendone la dislocazione. Da recenti aggiornamenti bibliografici sono in allarmante aumento casi di GDV in cani di età inferiore ai 3 anni. Alimentare con eccessive quantità di cibo “perché il cane ha sempre fame” o per singolo pasto o nell’arco della giornata, non correggere l’eccessiva voracità nell’assunzione del pasto, fare assumere grandi quantità di acqua successivamente all’introduzione di cibo costituiscono i maggiori fattori di rischio per l’insorgenza di problematiche di cui ho già fatto cenno. Personalmente al riguardo sono molto favorevole alla somministrazione di una dieta ricca in acqua fin dal momento della somministrazione (per esempio introducendo verdure o carboidrati cotti in acqua oppure offrendo adeguatamente reidratato il cibo secco).

La cura del mantello

Uso il termine mantello per indicare tutti quei distretti che appartengono alla sfera dermatologica (piedi e mani, palpebre e congiuntive, orecchie). E’l’altro grosso distretto che se ben gestito in modo non eccessivamente invasivo dal punto di vista terapeutico, una volta ultimata la fase di accrescimento ha tendenza naturale all’assestamento. Il Rhodesian tende ad avere una iperreattività immunitaria della cute: nel cucciolo non è infrequente imbattersi in ripetuti episodi di fastidiosi arrossamenti e pruriti delle orecchie limitatamente al padiglione auricolare, arrossamenti degli spazi interdigitali cui segue l’iperattività secretoria della ghiandole sebacee presenti con accumulo di secrezione brunastra maleodorante (espressione di Malassetia), arrossamento delle congiuntive oculari (congiuntiva della terza palpebra soprattutto) per l’iper-reattività del tessuto follicolare linfatico ivi dislocato a volte complicato da batteri, dermatite a spot diffusa o a focolaio in diversi distretti , non necessariamente accompagnata da prurito, o secca (dermatite seborroica secca) o prevalentemente grassa (dermatite seborroica) in risposta a stimoli allergici aspecifici. Dal punto di vista patogenetico lo stimolo allergico aspecifico (ovvero non appartenente a una macrocategoria particolare tra allergeni ambientali, alimentari, acari) favorisce l’instaurarsi di vasculite (che si manifesta con la presenza spontanea di “ponfi”) a sua volta responsabile della dermatite seborroica (ovvero infiammazione secondaria delle ghiandole sebacee cutanee) nella sua versione secca o grassa.
Solo in questo caso il nostro cane comincerà a manifestare sintomi di fastidio e compariranno rispettivamente o il prurito o il leccamento delle zone interessate. Per quella che è l’esperienza personale maturata in campo un adeguato bilanciamento idrico della razione alimentare volto a garantire una maggiore idratazione della cute e un adeguato protocollo di integrazione con vitamine dalle proprietà antiossidanti e vasoprotettrici, la somministrazione di acidi grassi insaturi e blande terapie locali sintomatiche sono sufficienti ad aiutare il sistema immunitario del cucciolo in accrescimento ad alzare nuovamente la guardia. Introduco di seguito un concetto importante al fine di comprendere la fisiopatologia delle manifestazioni cutanee sopradescritte e l’importanza di orientare la gestione del cucciolo, soprattutto dal punto di vista dell’alimentazione intesa come equilibrio tra principi nutrizionali e acqua. Si parla di soglia allergica per ciascun individuo come il grado di sensibilità individuale all’esposizione a fattori allergici. Tuttavia è l’insieme di fattori NON allergici (condizioni climatiche, stati emozionali, profilo caratteriale-comportamentale, equilibrio idrico generale e cutaneo in particolare responsabile di secchezza cutanea e alterata permeabilità della barriera epidermica che diviene “porosa”ad allergeni ambientali tendenzialmente innocui) che rende variabile questo valore. La sintomatologia clinica tenderà a comparire quando la soglia allergica viene superata. Il cucciolo in accrescimento ha per definizione una soglia allergica molto bassa poiché il suo sistema immunitario è frammentato e “dislocato” su più fronti a discapito del distretto cutaneo, che è anche quello più esposto a stimoli attivanti. A mio parere l’approccio migliore non è il trattamento sintomatico del segno clinico manifesto (arrossamento, prurito, forfora secca o grassa) e come tale riconosciuto e lamentato dal proprietario come causa del problema, bensì offrire al cane la possibilità di rimettere in equilibrio le naturali difese cutanee supportando le evidenti carenze nutrizionali (acqua, vitamine, acidi grassi, ecc…). Questo garantirà un risultato più duraturo nel tempo una volta che l’animale avrà ultimato l’impegnativo percorso di crescita. Per concludere seguire con attenzione la nostra piccola cresta che cresce, orientando e gestendo al meglio (ispirati da conoscenza e tanto buon senso!) e ascoltando qualche buon consiglio, sia l’attività fisica e il gioco che – soprattutto- l’alimentazione, aiuterà noi e il nostro cane a goderci in serenità questa tappa della vita e a predisporre, nei limiti dell’ipotecabile, un futuro il più possibile libero da quelli che definisco “noie gratuite”.